Arwen Druido
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| Titolo: Viaggio nell'aldilà Ven Set 30, 2011 8:22 pm | |
| Quando il Ka si separa dal Ba, ossia quando lo spirito abbandona il corpo, sopraggiunge la morte. Poiché per gli Egizi le azione dei vivi erano in contatto diretto con quelle dei morti, il rito funebre ed il culto dei defunti assumevano una notevole importanza. Nel rito funebre, la prima grande operazione era la mummificazione del cadavere che serviva al defunto per mantenere la conoscenza di se stesso e della propria identità sino a quando non si fosse identificato con il dio Ra. Nella preistoria, e poi nell'uso della gente comune, il cadavere veniva raccolto nella posizione fetale come per farlo ritornare nel seno della Dea Madre, quindi cucito nella pelle animale, chiuso in un grande otre di coccio e sotterrato nel deserto che, grazie al clima caldo e asciutto, era ideale a disseccare e mantenere il corpo a lungo.
Dalla "casa della vita", luogo dove veniva eseguita la mummificazione, partiva la processione. Davanti il baldacchino infiorato con il sarcofago e dietro i congiunti con le "piagnone" (donne e bambine che piangevano gettandosi continuamente terra sulla testa). Poi il lungo corteo del corredo funebre con gli oggetti appartenuti al defunto.
Raggiunto il Nilo la processione proseguiva sul fiume sacro, fonte e vita dell'Egitto, come a simboleggiare l'inizio del viaggio per il Nilo celeste. Arrivato alla necropoli e alla propria tomba si iniziavano i riti di purificazione della mummia con acqua e incenso. La cerimonia finale consisteva nella lettura, da parte di un sacerdote, del "libro dei morti". La mummia veniva cosparsa di profumo e incenso, mentre due sacerdoti inservienti procedevano all'apertura degli occhi e della bocca con lo scalpello e l'antica accetta sacra di silice per permettere al Ba del morto (l'anima) di vedere e parlare nell'al di là. Tale cerimonia richiamava la nascita delle creature umane e divine, rispettivamente dagli occhi e dalla bocca di Ra. In questo modo veniva terminata la preparazione del defunto al grande viaggio. Il sarcofago con tutto il corredo veniva calato nella tomba, ogni cosa veniva sigillata, e leve d'accesso ostruite e murate.
Ora ha inizio il culto del morto che è basato essenzialmente sulle preghiere e sulle offerte che costituiscono l'alimento spirituale. Le preghiere rappresentano il colloquio tra il Ka del vivente ed il Ka del morto, così come il rimpianto e le manifestazioni d'affetto sono il colloquio tra il Ba del vivente ed il Ba del morto. Il latte di fichi, il pane, la birra e il grano (simbolo di risurrezione) alimentano il corpo dell'anima, mentre l'acqua, il salnitro e l'incenso alimentano il corpo spirituale.
In questo modo si intende mantenere la famiglia unita a colui che viaggia sulla barca del Sole. Tale continuità è chiaramente rappresentata nei dipinti della "casa della vita" del defunto e della tomba. | |
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