Merlino, forse il mago più famoso di tutti i tempi, secondo una leggenda era figlio di un demone e di una vergine, combinazione meravigliosa per le opportunità che offre, e utilizzava i suoi poteri a fin di bene: conosceva il passato e il futuro, vedeva ciò che era nascosto, poteva spostarsi a velocità infinita e prendere qualsiasi aspetto, trasformandosi.
Né uomo, né dio, ma consigliere, indovino, mago e profeta, insegnò a re Artù a unire e governare il suo Paese; lo spinse a fondare la Tavola Rotonda e a iniziare la ricerca del Sacro Graal.
Merlino non fu però mai cortigiano, il suo regno rimase la foresta di Brocéliande dove si ritirava per meditare, lavorare e riflettere sul mondo visibile e invisibile.
Viviana, istruita sin dall’infanzia nella scienza delle piante e delle stelle, incontrò Merlino a quindici anni e rimase affascinata dal suo sapere e dal mistero che circondava il Mago
Ne divenne l’allieva ed egli la amò perché erano della stessa natura.
Il loro legame fu quello di due innamorati, forse di due amanti, e soprattutto di due iniziati che parlano lo stesso linguaggio.
A Comper, nella valle che si apre davanti al castello, Merlino costruì per Viviana, divenuta, nell'immaginario, la Dama in bianco, un meraviglioso palazzo di cristallo e, per far sì che occhi umani non la disturbassero, ne mascherò l’apparenza con quella di un lago.
L’illusione fu talmente efficace che a tutt’oggi, dice la leggenda, solo pochissimi fortunati riescono a scorgere il castello nel riflesso dell’acqua…
Questo è il lago dove la Dama in bianco, Viviana, rapì il figlio della regina Hélène per allevarlo e donarlo al mondo quale il migliore dei cavalieri della Tavola Rotonda.
Lancillotto, perché di lui si tratta, arrivò alla corte di Artù di bianco vestito, radiosamente bello, con l’aureola della sua infanzia fatata.
Nonostante la giovane età si rivelò essere il migliore dei cavalieri e per sua felicità e disgrazia si innamorò di Ginevra, moglie di Artù.
Viviana aveva liberato il giovane Lancillotto ma voleva per sé Merlino.
Per legare a Brocéliande il mago vagabondo delle foreste e dei corsi d’acqua riuscì a carpirgli le nove frasi dell’incantesimo che lo avrebbe ancorato alla foresta ed al lago.
Merlino aveva capito il desiderio di Viviana e acconsentì per amore, ma anche perché sapeva che il tempo della Tavola Rotonda era finito, che Artù sarebbe sparito per secoli, e che la ricerca del Sacro Graal avrebbe cambiato percorso.
Alcuni anziani raccontano che Merlino e Viviana sono ancora vivi a Brocéliande, e come si possa sentire nella dolcezza dell’aria e nel sospiro del vento sull’acqua dello stagno"