Arwen Druido
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| Titolo: Gli Dei sulla Terra "Leggenda" Sab Nov 05, 2011 12:19 am | |
| Gli Dei sulla Terra La leggenda racconta che quando gli Dei camminavano sulla terra era il tempo delle dinastie e Osiride era il quarto dio che regnava in terra, dopo Ra, Shu e Geb. I suoi predecessori si erano ritirati in cielo stanchi e scoraggiati: non erano riusciti ad educare gli uomini. Solo un dio che accettasse di condividere le sofferenze e la morte segnata nel destino dell’uomo con l’aiuto della moglie, la sorella Iside, insegnò agli uomini a coltivare il grano, a fare la farina e il pane, a pigiare l’uva, a fare con l’orzo una specie di birra e a fabbricare armi. Osiride, affiancato dal dio Thot delle arti e della scienza, inventò i segni della scrittura e si prestò a civilizzare il resto del mondo, lasciando al governo dell’Egitto la moglie Iside. Al suo ritorno il fratello Seth e Aso, la regina dell’Etiopia, avevano ordito una congiura contro di lui: Osiride fu invitato a banchetto e Seth organizzò un gioco. Fece costruire un baule tutto ornato d’oro, con le misure corporee del fratello; questo sarebbe appartenuto a chiunque fosse riuscito ad entrarci del tutto. Ovviamente gli invitati provarono a stendersi nella cassa ma non erano della taglia giusta, ma quando toccò a Osiride tutti notarono che vi entrava a meraviglia e subito sette complici di Seth si avventarono sulla cassa sigillandola con il faraone vivo al suo interno. Il baule fu quindi gettato nelle acque del Nilo da dove raggiunse le spiagge del Biblo ai piedi di una tamerice. Intanto Iside, venuta a sapere dell’accaduto, raggiunse Biblo e si mise a cercare il cofano. Ospite della regina e sua cara amica, svelò il suo essere di dea e riconoscente dell’ospitalità, decise di rendere immortale il principino: ogni notte lo immergeva nelle acque purificatrici, ma invano. La regina ne fu profondamente rattristata, ma allo stesso tempo grata e le avrebbe offerto tutto ciò che avesse voluto. Iside richiese la grande colonna che il re fece costruire con il tamerice, dove era contenuto il cofano, ne trasse lo scrigno e riempì il tronco di profumi, lo avvolse in aulenti bende e lo lasciò al re e al suo popolo come suo ricordo e preziosa reliquia. Ripresa la via del ritorno, fece fermare la carovana e aprì la cassa. All’apparire del volto del marito, le sue urla riempirono l’aria di dolore; usò tutte le possibili formule magiche per richiamare in vita lo sposo (“Tu che ami la luce, non camminare nelle tenebre”), ma nulla cambiò. Nascose la cassa in un luogo presso Buto tra le paludi del Delta. Ma per caso Seth, andando a caccia di notte lo trovò e apertolo, tagliò il corpo del fratello in 14 pezzi che sparpagliò per tutto l’Egitto. Iside, saputolo, ricominciò la ricerca e riuscì a ricomporre il corpo con l’aiuto della sorella Nefti, Thot e Anubi, che pare sia il figlio illegittimo di Osiride e Nefti. Iside si trasformò in nibbio e sbattè le ali per restituire il soffio della vita al defunto e si posò al posto del sesso scomparso di Osiride facendolo riapparire e ad esserne fecondata. Anubi imbalsamò il corpo di Osiride che divenne il signore del regno dei morti, confezionando la prima mummia fasciata e ricoperta di talismani; sui muri del sepolcro furono incise le formule magiche di rito e accanto al sarcofago fu deposta una statua a lui somigliante. Compiuto il rito della sepoltura, Iside ritornò a nascondersi nelle paludi per proteggere il nascituro dalle vendette di Seth. Quando Horo nacque, fu protetto con tutto l’amore, crebbe e Osiride tornò sulla terra per farne un soldato. Radunati tutti i suoi fedeli, partì alla ricerca di Seth per vendicare il padre. La battaglia durò tre giorni e tre notti: Horo mutilò Seth, ma questo si trasformò in un enorme maiale nero e ingoiò l’occhio sinistro di Horo. Alla fine Seth stava per soccombere, quando Iside implorò il figlio di risparmiarlo alla sorella Nefti. Horo, in uno scatto di ira, tagliò la testa alla madre, ma Thot la guarì ponendole una testa di mucca. La battaglia non ebbe né vincitori né vinti: Thot guarì Seth che fu costretto a restituire l’occhio sinistro ad Horo. Tutta la battaglia fu posta nelle mani del giudizio di Thot e del Divino Tribunale convocati da Seth che non volle ammettere il proprio fallimento. Siccome il tribunale sorgeva su di un’isola, Seth ordinò a tutti i traghettatori di vietare a qualsiasi donne di salire sulla barca. In questo modo Iside sarebbe stata impossibilitata a sostenere la propria causa. Iside riuscì comunque a raggiungere l’isola regalando un anello d’oro al traghettatore. Dopo 80 anni il Divino Tribunale sentenziò che Horo avesse il regno del Basso Egitto e Seth quello dell’Alto Egitto.
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