Cernunnos80 Aiutante Taverniere
Messaggi : 311 Punti : 498 Rinomanza dei post : 19 Data d'iscrizione : 29.11.10 Località : Foreste e Boschi antichi...
| Titolo: Le bambole del Latemar Gio Giu 27, 2013 3:14 pm | |
| Una bella leggenda dolomitica è legata alle bizzarre rocce del Latemar, le cosiddette " bambole", che nella notte dei tempi erano fondali corallini. Queste particolarissime rocce danno anche il nome al " sentiero delle bambole": un percorso che parte dalla stazione a monte Oberholz di Obereggen e porta al rifugio Latemar, passando per la forcella dei Camosci e la conca di Valsorda. Leggenda. « Era una tiepida serata d’estate. Alcuni pastorelli stavano pascolando le greggi in un boschetto vicino al Passo di Costalunga, quando passò di lì un uomo anziano. Aveva perso il suo coltello e chiese se i bambini l’avevano trovato. I ragazzini risposero di no e si misero ad aiutarlo nella ricerca, ma senza successo. Quando udirono le campane della sera si incamminarono verso il paese. Ma la piccola Mènega (o Minega) scorse durante la discesa il coltello luccicante tra i fiori, lo raccolse e tornò indietro a restituirlo al suo proprietario. Questi, contentissimo, le disse: " Torna qui domani insieme agli altri bambini, che oggi erano con te e io vi mostrerò una collezione di bambole. Potrete scegliere la più bella. Ora non c’è più tempo, devi andare a casa, perché si fa sera e le streghe cattive a quest’ora scendono giù dalle rocce". Mentre Mènega si affrettava verso casa, le si parò dinanzi una sconosciuta dai modi cordiali. Mènega le raccontò del suo incontro, al che la donna disse sorridendo: " Oh, che bambina fortunata che sei! Quell'uomo è il ricco Veneziano. Non accontentarti delle sue bambole vestite di seta, ma chiedigli quelle adorne di broccati e gioielli. Il vecchio sarà costretto a donartele, se pronuncerai queste parole: ' pope de preda, con strasse de seda, ste lì a vardàr el Latemàr' ( bimbe di pietra con stracci di seta, statevene lì a guardare il Latemar). Dopodichè la donna scomparve nel bosco. Il giorno dopo Mènega e gli altri pastorelli si recarono al Latemar e udirono in alto uno strano rumore: alzarono gli occhi e in cielo si aprì un pesante portone ed improvvisamente uscì un corteo di bambole con abiti di seta bianca, gialla e rossa. I bambini rimasero a bocca aperta a guardare questo curioso spettacolo. Dopo qualche istante la bambina recitò il verso suggerito dalla forestiera e subito sentirono un fischio e un sibilo dalla montagna. Dal Bosco giunsero risate cupe e le bambole s’irrigidirono trasformandosi in pietra ». Esiste anche un'altra versione di questa leggenda...eccola: « C'era una volta un ricco collezionista di bambole che, passeggiando nei prati di fronte al Catinaccio, smarrì il suo preziosissimo coltello. Dopo aver lungamente cercato senza successo si avviò verso casa molto dispiaciuto per la perdita. Lungo la strada incontrò un gruppo di ragazzini che pascolavano le loro capre e raccontò loro del coltello smarrito. I ragazzini si misero subito a cercarlo, fino a quando la piccola Mènega scovò in mezzo all'erba il coltello perduto. Mènega, correndo verso il paese per restituire il coltello, raccontò a una strana tizia che passava da quelle parti quanto le sarebbe piaciuta una delle splendide bambole del collezionista, una di quelle vestite di seta, lei che non aveva mai potuto giocare con una bambola vera. Chissà, forse questa volta le sarebbe toccata in premio! Consegnò il coltello ma tornò delusa a mani vuote: giammai infatti il vecchio avrebbe ceduto uno dei suoi tesori! Tornando a casa la bimba incrociò lo sguardo della vecchia maga che comprese al volo. E in un batter di ciglia trasformò tutte le bambole dell'arido vecchio, con i loro vestiti di seta, nei pinnacoli, pizzi e ardite guglie del gruppo del Latemar ». Ancora oggi, quando splende il sole, è possibile ammirare gli abiti sgargianti di queste figure pietrificate. | |
|