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Titolo: Patrick Ball Sab Gen 01, 2011 10:14 pm
“This statement may seem to us today a curious one to make, as we can all immediately think of something infinitely more sad. Yet, the man who made it was not speaking lightly, nor was he speaking figuratively. He lived in an Ireland which was cruelly burdened by poverty and oppression, where sadnesses and deprivations were legion. Yet, to him the lack of words was an unimaginable loss. For in words, in stories nurtured and spoken, he not only found light and warmth, laughter and exaltation, he found the very continuation of his culture, of his land, of himself.” (Patrick Ball)
Arpista nato in California. Dopo un approccio al pianoforte, alla chitarra e al tin whistle, si innamora perdutamente della poesia e delle parole, e coniugando queste passioni con il suo amore per la musica irlandese, intraprende lo studio dell’arpa celtica. Tornato in California, incontra vari story-teller che lo introducono a questa rara e preziosa pratica. Nel suo successivo viaggio in Irlanda, rimane folgorato dall’arpa con le corde metalliche (wire-strung harp), e si mette subito in cerca di un liutaio che possa fabbricargliene una. Autodidatta di questo strumento, produrrà alcune tra le più belle raccolte di musica tradizionale per arpa irlandese esistenti. Ha registrato nove album strumentali e tre di story-telling, pure accompagnati dalla sua musica. Negli anni ’90 ha passato una fase di una decina d’anni caratterizzata da intensa attività concertistica, mentre nell’ultimo periodo si è dato al teatro con spettacoli dedicati allo story-telling. L’uscita, però, di “Fair Play” (Celestial Harmonies, 2002) ha significato un ritorno alla musica strumentale.
Il suono di Patrick Ball ha una profondità grandiosa, data da molti fattori: la qualità delle registrazioni, sempre impeccabili, la brillantezza del suono delle corde di bronzo fosforoso (lo stesso materiale delle campane), e l'uso discreto dei bassi, che però posseggono un indubitabile fascino dovuto al fatto che le corde basse della sua arpa sono in bronzo pieno e non rivestite (fatto questo che se da un lato favorisce la pulizia del suono, dall’altro complica terribilmente la tecnica).
Gli arrangiamenti sono semplici, senza fronzoli, ma di grande suggestione. I cambi di ottava non sono mai banali, e passaggi che risulterebbero scontati su altre arpe catturano l’attenzione per le eccezionali qualità timbriche sia dello strumento che del tocco dell’arpista.
Riferimenti: Celticworld, Patrickball.com
MichaelaFairy Fata di Avalon
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Titolo: Re: Patrick Ball Dom Gen 02, 2011 12:33 am
This song is lovely, the video as well. I listened multiple times.