Arwen71 La Locandiera
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| Titolo: La croce celtica Ven Gen 28, 2011 4:57 pm | |
| La croce celtica è un antico simbolo celtico. In epoca medioevale è stata utilizzata in ambito cristiano, in particolare dal cristianesimo celtico, mentre, a seguito della seconda guerra mondiale, è stata riutilizzata in ambito politico, essendo diventata un simbolo tipico di alcuni movimenti e partiti, in particolare di quelli di estrema destra. Sin dal XIX secolo, il suo utilizzo è stato gradatamente recuperato in vari ambiti, come quello sportivo, come si evince ad esempio dal simbolo della Gaelic Athletic Association, fondata nel 1884. In Irlanda una leggenda popolare afferma che la croce celtica fu introdotta da San Patrizio durante il periodo della conversione del politeismo celtico. Si pensa che combinò il simbolo del cristianesimo, la croce, sovrapposta sul simbolo dei pagani, il sole, per dare un'idea ai seguaci delle religioni pagane della supremazia del cristianesimo sulle altre religioni[senza fonte]. Il significato più comunemente assegnato a questo simbolo è quello solare, unito ad un significato di tramite e collegamento tra mondo terreno e mondo celeste, dovuto al fatto che sovente l'asse orizzontale viene ricondotto alla rappresentazione della dimensione terrena mentre quello verticale alla dimensione celeste. Nell'analisi del simbolo della croce celtica è importante porre attenzione al centro della croce, il punto fisso che tutte le tradizioni sono concordi a designare simbolicamente come il Polo, perché è attorno ad esso che si effettua la rotazione del mondo, rappresentata generalmente dalla ruota, sia presso i Celti sia presso i Caldei e gli Indù. Il centro, il punto fisso, è il Chakravarti o monarca universale: letteralmente è colui che fa girare la ruota, colui cioè che, posto al centro di tutte le cose, ne dirige il movimento senza parteciparvi egli stesso, o che secondo l'espressione di Aristotele, ne è il motore immobile. Secondo René Guenon si tratta di un simbolo di movimento, che indica una rotazione intorno ad un centro immobile. La forza vorticosa di rivoluzione ciclica sviluppatasi dal centro, motore immobile, porta ad una trasposizione in chiave metapolitica che rimanda al capo di un popolo, che deve essere l'Essere puro per ordinare in modo sacro la società che è destinato a governare senza che, però, gli umori e le pulsioni inferiori della massa lo possano turbare. Fonte: Wikipedia | |
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