Harry Houdini, pseudonimo di Ehrich Weisz (Budapest, 24 marzo 1874 – Detroit, 31 ottobre 1926), è stato uno dei più famosi illusionisti della storia. Nel 1874 nasce a Budapest da Samuel e Cecilia Weiss, famiglia ebreo-ungherese trasferitasi negli Stati Uniti quando ERICH aveva pochi mesi. Nel 1888 venne assunto dalla “Ritcher’s Son”, ditta di cravatte nella quale era impiegato con il compito di ritagliare fodere. Qui' un giorno ERICH conobbe Jack Haymann, mago per hobby col quale diede vita al duo HOUDINI. A diciassette anni ERICH WEISS diventò HARRY HOUDINI dal nome d’arte di due grandissimi maghi:
HARRY KELLAR (1849-1922) e
ROBERT HOUDIN (1805-1871) e insieme a Jack Haymann, anch’egli licenziatosi dalla “Ritcher’s Son”, tentò la scalata del successo. Gli spettacoli del duo “
HOUDINI BROTHERS” non si distingueva allora per l’originalità dei numeri: HARRY proponeva i classici della prestidigitazione, effetti che non attraevano certo l’attenzione degli agenti teatrali. Soltanto la “
Metamorphose” (l’illusione della valigia di JOHN NEVIL MESKELYNE) faceva intuire il talento e l’avvenire del giovane mago. HARRY si faceva legare le mani dietro la schiena con una corda, poi entrava dentro ad un sacco sigillato per poi essere chiuso dentro ad una valigia a sua volta legata con una corda. La valigia veniva quindi coperta da una tenda e, dopo alcuni secondi, HARRY HOUDINI usciva dal sacco e dalla valigia nella quale Haymann aveva preso il suo posto. Dopo un paio d’anni HARRY decise di proseguire da solo la scalata al successo e lasciato Haymann si mise in coppia con il fratello TEO che venne sostituito nel 1894 dall’inseparabile consorte
BEATRICE RAHMER (l'amata "
Bess"), conosciuta da HOUDINI durante un’esibizione al luna park di Coney Island. Con la sua nuova partner HOUDINI non solo presentò la sua “Metamorphose”, ma rielaborò anche vecchi sistemi di fuga da manette, corde, casse inchiodate, bauli, camicia di forza di cui ancor oggi é il re indiscusso. Egli infatti era capace di liberarsi da manette, catene, corde e camicie di forza, spesso penzolando da una corda o immerso nell'acqua e sotto gli occhi del pubblico. Un poliziotto affermò che il mago riusciva a liberarsi da un paio di manette più in fretta di quanto una persona normale riesca a liberarsi da un paio di scarpe. Nel 1913 presentò quello che per molti è il suo numero più famoso, la
cella della tortura cinese dell'acqua, in cui rimaneva sospeso a testa in giù in una cassa di vetro e acciaio piena d'acqua e chiusa a chiave.
Negli anni venti Houdini perse la madre, cui era molto legato; anni dopo, quando si interessò allo spiritismo, si rivolse a diversi medium per cercare di mettersi in contatto con lei. Dopo aver scoperto però che chi avrebbe dovuto aiutarlo in realtà cercava di imbrogliarlo, Houdini divenne furente e ingaggiò una vera e propria crociata contro lo spiritismo che, nel corso di alcuni anni, avrebbe contribuito pesantemente al declino e al discredito del movimento. Egli era solito recarsi con un paio di giorni di anticipo nelle città in cui doveva tenere qualche spettacolo; indossando un travestimento faceva visita ai medium più famosi della città e chiedeva di contattare famigliari mai esistiti. Quando i medium cominciavano a raccontargli dettagli su queste persone immaginarie, avevano letteralmente firmato la loro condanna. La sera dello spettacolo, infatti, Houdini rivelava le sue visite ai medium della città e raccontava per filo e per segno gli imbrogli che avevano cercato di propinargli. Houdini fece anche parte del comitato di indagine sui fenomeni paranormali dello
Scientific American, in questa posizione, ebbe modo di esaminare molti medium famosi dell'epoca, come: Nino Pecoraro, Margery e George Valiantine. Di tutti scopri' i sotterfugi usati per simulare i loro fenomeni spiritici. Houdini morì di peritonite, in seguito alla rottura dell'appendice, nella notte di Halloween il 31 ottobre 1926, all'età di cinquantadue anni. Ai funerali di Houdini, tenutisi il 4 novembre a New York, parteciparono oltre duemila persone. È stato sepolto al Machpelah Cemetery, nel quartiere del Queens, con il simbolo della Society of American Magicians scolpito nella pietra; la sua tomba si trova accanto a quella dell'adorata madre. Ancora oggi, in piena era tecnologica, il nome di Houdini rimane sinonimo di Magia e Mistero. Il presidente
Roosevelt si convinse che quell'uomo doveva avere straordinarie facoltà medianiche, visto come riusciva a leggergli il pensiero.
Conan Doyle, il papà di
Sherlock Holmes, concluse che poteva realizzare le sue leggendarie fughe perchè capace di smaterializzarsi. E Bernard Shaw, scrittore e drammaturgo irlandese, amava ripetere che la fama di quel mago era paragonabile solo a quella di Gesu' Cristo. Pare che in punto di morte, Harry disse a sua moglie Bess: “Se è veramente possibile a qualcuno tornare dall'aldilà, Harry Houdini lo farà”. Poco prima di morire, infatti, fece con lei un patto, concordando un messaggio in codice che, dall’aldilà, avrebbe usato per comunicare con lei attraverso i medium, se ciò fosse stato possibile ("
Rosabelle, rispondi, parla, prega, rispondi, guarda, parla, rispondi, rispondi, parla"). Per i dieci anni successivi, ogni notte di Halloween, Bess cercò di mettersi in contatto con lo spirito di Harry, ma invano. Nel 1936, dopo un'ultima fallimentare seduta sul tetto del Knickerbocker Hotel di Los Angeles, Bess si arrese e spense la candela dicendo: "
Anche la mia ultima speranza se ne è andata. Non credo che Houdini possa tornare da me o da chiunque altro. Ho mantenuto viva la fiamma accanto alla fotografia di Houdini per dieci anni, ma è giunto il momento di spegnerla. Buona notte Harry". Tuttavia, il medium
Arthur Ford riferì che la comunicazione del "
codice Houdini" alla moglie Beatrice sarebbe avvenuta nel 1928 dopo alcune sedute spiritiche.