Un’antica leggenda araba narra che in una grotta presso il Feudo Disisa, nei pressi di Grisì, frazione del territorio di Monreale (Sicilia), siano custoditi tesori immensi che potrebbero fare ricca l’intera Sicilia e che formano “
Lu bancu di Disisa” (Il banco di Disisa). Raccontano gli antichi che c’è una enorme quantità di danari, monete d’oro e d’argento, e le persone che si avventurano dentro la grotta restano a bocca spalancata per quello che vedono: tutto è un luccichio d’oro e di brillanti disseminati a terra, preziosi oggetti ammucchiati qua e là.
Alcuni spiriti in sembianze umane giocano alle bocce, ai dadi o a carte seduti in monete di purissimo oro o su gioielli di pietre preziose. Il tesoro non è custodito ma c'è un sortilegio che impedisce ugualmente di portarlo via. Si dice infatti che tutti coloro che tentano di portar via anche solo una moneta del tesoro non riescono ad uscire dalla grotta perché non trovano più l'uscita, e sono condannati fintanto che non posano la moneta.
Qualcuno ha preso il capriccio di far inghiottire ad un cane una moneta di queste, dentro una mollica di pane, e questo cane non è potuto uscire fin quando non è andato di corpo ed ha espulso pure la moneta. Gli antichi tramandano che l'unico modo di svaligiare la caverna sia quello di trovare tre persone di nome
Santi Turrisi, ognuno proveniente da uno dei tre angoli del regno, e fargli uccidere una giumenta, togliendole poi le interiora. Con queste si prepareranno delle frittelle che verranno mangiate all'interno della grotta. Infine i tre Santi Turrisi devono essere uccisi e il banco... verrà sbancato!
(Leggenda Siciliana)