Il nome Pan Πάν deriva dal greco paein, cioè "pascolare", e infatti Pan era il dio pastore, il dio della campagna, delle selve e dei pascoli. Il nome è però simile a πᾶν, che significa "tutto"
In alcuni miti infatti è descritto come il più antico degli Olimpi, se è vero che aveva bevuto con Zeus il latte da Amaltea, allevato i cani di Artemide e insegnato l'arte divinatoria ad Apollo. Venne inoltre notoriamente associato a Fauno, versione maschile (poi figlio, fratello o marito, a seconda del mito) di Fauna, e come tale era lo spirito di tutte le creature naturali, più tardi legato anche alla foresta
(della quale invece il dio era Silvanus), all'abisso, al profondo. Dal suo nome deriva il termine timor panico, poiché il dio si adirava con chi lo disturbasse emettendo urla terrificanti, provocando così una incontrollata paura, il panico, appunto.
Alcuni racconti ci dicono che lo stesso Pan venne visto fuggire per la paura da lui stesso provocata. Ma il mito più famoso legato a questa caratteristica è la titanomachia, durante la quale Pan salva gli Olimpi emettendo un urlo e facendo fuggire Delfine.
La genealogia di Pan è controversa. La più accreditata è quella dell'Inno omerico, in cui vengono indicati quali genitori il dio Ermes e la ninfa Driope, ninfa della quercia. È un dio potente e selvaggio, esteriormente è raffigurato con gambe e corna caprine, con zampe irsute e zoccoli, mentre il busto è umano, il volto barbuto e dall'espressione terribile.
Vaga per i boschi, spesso per inseguire le ninfe, mentre suona e danza. È molto agile, rapido nella corsa ed imbattibile nel salto.
È principalmente indicato come dio Signore dei campi e delle selve nell'ora meridiana, protegge le greggi e gli armenti, gli sono sacre le cime dei monti.
La leggenda vuole che la ninfa Driope sia fuggita terrorizzata dall'aspetto deforme del figlio, mentre il dio Ermes lo raccolse e, avvoltolo amorevolmente in una pelle di lepre, lo portò sull'Olimpo per far divertire gli dei, causando così l'ilarità di Dioniso.
Un altro mito lo vuole figlio di Penelope e di tutti i suoi pretendenti, con cui avrebbe avuto rapporti in attesa del marito.
Secondo altre fonti era figlio di un amorazzo tra Zeus e la ninfa Callisto dal quale vennero alla luce Pan ed Arcade. In un'altra fonte lo si ritiene nato da Zeus ed Ybris, pura astrazione.
Un'altra versione, sostenuta da Igino, afferma che Zeus, dopo essersi unito ad una capra di nome Beroe, le diede un figlio, il dio Egipan, ovvero la forma caprina di Pan.
Un suo mito narra del suo amore per la ninfa Eco dal quale nacquero due figlie, Iambe e Iunce.
Pan era famoso anche grazie ai diversi attributi che possedeva, ed ognuno aveva una propria leggenda d’origine.
La Siringa è il suo elemento più importante e quasi sempre rappresentato insieme al dio,conosciuta anche con il nome di “Flauto di Pan”
nel calendario delle festività pagane lo si festeggia il 20 di Ottobre.
Pan non viveva sull'Olimpo: era un dio terrestre amante delle selve, dei prati e delle montagne. Preferiva vagare per i monti d'Arcadia, dove pascolava le greggi e allevava le api.
Pan era un dio perennemente allegro, venerato ma anche temuto. Legato in modo viscerale alla natura ed ai piaceri della carne, Pan è l'unico dio con un mito sulla sua morte.
La notizia fu diffusa da Tamo, un navigatore, e portò angoscia e disperazione nel mondo.
Pan partecipò alla Titanomachia, avendo un ruolo fondamentale doveva scappare più veloce di tutti nella vittoria di Zeus su Tifone. Tifone era un mostro che era nato da Gea e Tartaro, che volle vendicarsi della morte dei figli, i Giganti. Quando tentò di conquistare il monte l'Olimpo, gli Dei fuggirono terrorizzati da questo mostro. Si recarono in Egitto, dove assunsero forme di animali per nascondersi meglio:
Zeus si fece ariete, Afrodite pesce, Apollo corvo, Dioniso capra, Era una vacca bianca, Artemide un gatto, Ares un cinghiale, Ermes un ibis, Pan trasformò solo la sua parte inferiore in un pesce e si nascose in un fiume.
Solo Atena non si nascose, e denigrando gli altri dei convinse il padre Zeus a scendere in battaglia contro il mostro. Nonostante il dio fosse armato, il mostro riuscì ad avere la meglio su di lui, e lo rinchiuse nella grotta dove Gea lo aveva generato.
Con le sue Spire Tifone gli aveva reciso i tendini di mani e piedi, che aveva poi affidato a sua sorella Delfine, il cui corpo terminava con la coda di un serpente.
Il dio Pan spaventò questa creatura con un tremendo urlo, ed Ermes le sottrasse i tendini di Zeus. Zeus recuperate le forze, ed i tendini, si lanciò su un carro trainato da cavalli alati contro Tifone, bersagliandolo di fulmini.
Zeus riuscì ad uccidere il mostro, e lo seppellì sotto il monte Etna,(in Sicilia) che da allora emette il fuoco causato da tutti i fulmini usati in battaglia, così come racconta lo Pseudo-Apollodoro.
Per ringraziare Pan, Zeus fece in modo che il suo aspetto fosse visibile in cielo. Così creò il Capricorno.
Fonte : Wikipedia